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mercoledì 2 aprile 2014

La Grande Carestia e la piccola Phytophthora

Tra il 1845 ed il 1849 nella verde Irlanda, che in molti conoscono ed amano, si sono succeduti degli avvenimenti che hanno lasciato una profonda traccia nella popolazione fino ai giorni nostri.
Lo posso affermare con cognizione di causa, dato che quest'estate ho avuto la fortuna di passare le mie vacanze in questa terra stupenda e sentire numerose persone raccontare di questo avvenimento, così tante che io stessa ho pensato, nella mia ignoranza, si riferissero a fatti accaduti in tempi molto più recenti.
Le cause della carestia, la più grande che ci sia mai stata in Irlanda, sono ovviamente molteplici: la politica economica britannica, le condizioni dell'agricoltura irlandese, l'impennata demografica del paese. A mettere in ginocchio la popolazione fu però un piccolissimo microrganismo, chiamato Phytophthora infestans, per gli amici Peronospora della patata.
Se volessi semplificare potrei raccontarvi che si tratta di una specie di fungo, ma poi voi avreste nella testa l'immagine di un funghetto con il cappello rosso come ce ne sono nei boschi delle fiabe, e sareste terribilmente fuori strada.
Diciamo questo della peronospora:

NON è un fungo, fa parte della classe degli Oomiceti

Si differenzia dai funghi veri e propri perchè la sua parete cellulare è formata da carboidrati diversi (chitina nei primi, una miscela di cellulosa e glucani nei secondi), tuttavia, proprio come i funghi, si sviluppa in modo filamentoso e si nutre di materia in decomposizione. 

Colpisce in particolare le piante che appartengono alla famiglia delle Solanacee, cioè patate, pomodori, melanzane

Per farla breve e dirla con Mina e Cocciante, è questione di feeling. Se state ancora pensando ad un modo di immaginarvi lo sviluppo filamentoso degli Oomiceti, eccovi servita su un piatto d'argento l'immagine dei capelli del bravo cantautore nazionale ad aiutarvi.
In Irlanda la patata arrivò alla fine del 1500, ma con il passare dei decenni prese sempre più campo la sua coltivazione perché era più facile ottenerne un quantitativo adatto al sostentamento su un appezzamento di terreno più piccolo e lasciare il resto all'allevamento.
In relativamente poco tempo, la patata divenne la fonte di sostentamento delle famiglie irlandesi. Permaneva, comunque, un grave problema di fondo: le patate non si conservavano per più di nove mesi e per questo, da giugno a settembre, il mese del raccolto, c'era il cosiddetto periodo di magra per la popolazione.
Con il passare del tempo il prezzo dei cereali aumentò a dismisura, tanto che le famiglie irlandesi iniziarono a basare tutta la loro dieta sul consumo di patate e quindi sul raccolto annuale di questo tubero. Ne fu introdotto anche un nuovo tipo, la varietà Lumper ad alta produttività.
Fu l'inizio della fine.
Già nel primo decennio del 1800 la patata Lumper si dimostrò molto vulnerabile ad organismi parassiti e ne seguirono dei raccolti disastrosi.
Nel 1846, tuttavia, la situazione peggiorò ancora nel momento in cui il nostro oomicete, Phytophthora infestans, colpì i raccolti di patate facendoli diventare dei semplici ammassi di materia marcia, immangiabili ed irrecuperabili dal punto di vista della coltivazione. Il prezzo dei tuberi arrivò alle stelle e di conseguenza ridusse allo stremo le già povere famiglie irlandesi, della cui dieta poco differenziata abbiamo già parlato sopra.
Ovviamente nessuno fino al 1882 seppe dare una spiegazione a quello che stava accadendo ai raccolti e perciò nessuno aveva la minima idea su come arrestare il morbo. Fino al 1849, circa un milione di irlandesi morì di fame, mentre più o meno lo stesso numero iniziò quella che fu l'ondata migratoria più consistente che ci sia stata a partire dall'isola. Un flusso continuo di persone denutrite e in cerca di un posto migliore in cui vivere si riversò su navi che le portavano verso gli Stati Uniti e il Canada, ma coloro che vi arrivavano spesso erano dei malati terminali di tifo, molti dei quali non riuscivano nemmeno a superare la quarantena.
La Grande Carestia è vissuta ancora oggi come un ricordo vivido ed impresso nella memoria di un'intera nazione, una cicatrice che probabilmente mai scomparirà del tutto.

E' dello scorso anno l'annuncio della scoperta del preciso ceppo patogeno che ha dato luogo alla Grande Carestia, grazie al lavoro svolto da un gruppo di ricercatori del Sainsbury Laboratory di Norwich, UK.
A partire da alcuni campioni di foglie vecchie di 120/170 anni e provenienti da Irlanda, Regno Unito, Europa e Nord America (i paesi colpiti dalla malattia trasmessa dalla peronospora), il gruppo è riuscito a sequenziare il DNA dell' oomicete.
Comparando il DNA dei ceppi moderni con quello dell'epoca della Grande Carestia ci si è accorti che la Phytophthora che ha causato quest'ultima non esiste più. Al suo posto esiste un altro tipo di microrganismo che tutt'oggi causa malattie dei raccolti, sebbene in maniera molto minore.
E' stata confermata la provenienza della Phytophthora infestans dall'America, tuttavia, “leggendo” il DNA del vecchio ceppo ormai scomparso e confrontandolo con quello moderno, si assiste ad una diversificazione del genoma impressionante.
Il genoma dell' oomicete trasformista cambia prima all' interno del continente americano e poi nel momento in cui il microrganismo, portato tramite nave dal Nuovo Continente, approda in Europa.
Solo agli albori del '900 il “vecchio” genoma scompare, probabilmente a causa dell'introduzione di colture più resistenti, sostituito dal nuovo microrganismo, quello che ancora oggi attacca i raccolti, ma lo fa in modo meno aggressivo del precedente.
Dalla Grande Carestia esce un' Irlanda in ginocchio.
Molti dei principali protagonisti della lotta per l'indipendenza irlandese sono genealogicamente correlati con gli stessi emigranti costretti ad andarsene dal proprio paese per colpa dei raccolti andati in malora.
Il sentimento popolare comune, tuttavia, era quello di essere stati cacciati dalla loro terra per colpa di una politica economica inglese che aveva messo in ginocchio un' intera nazione con le sue decisioni.
Alcune volte avvenimenti epocali partono da piccole cose, come un oomicete. 


"Fields of Athenry" - The Dubliners

Testo "Fields of Athenry" in italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/The_Fields_of_Athenry