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mercoledì 2 luglio 2014

Tyger! Tyger! burning ... BRIGHT

Quando si parlava di tigre, nella mia infanzia/adolescenza/giovinezza e, lo confesso, ancora oggi al telefono, c'era sempre una voce fuori campo che iniziava a dire “Tyger tyger burning bright in the forests of the night”
A dimostrazione che l'uso dell'allitterazione fatto da Blake nella sua famosa poesia era più che giusto. 
Chi declamava questi versi, come dicevo, lo fa ancora oggi ad ogni occasione e quindi per me la tigre ha un legame indissolubile con questa poesia.
Tuttavia per riferimenti letterari di tale calibro mi sono affidata ad un'esperta del campo, che è riuscita a scartabellare le fonti in modo migliore e con più rapidità rispetto a quanto avrei potuto fare io. 
Qui di seguito potete leggere una sua riflessione sul componimento di Blake citato sopra e sulla poesia che le fa da contraltare … ma non troppo.
In fondo potete leggere le poesie citate, sia in originale che in traduzione. 
Perchè sia io che la mia amica siamo maledettamente pignole, ognuna nel proprio campo.

Su questo fiero animale [la tigre] si è orientata la scelta di William Blake, per celebrare la meraviglia della creazione. 
The Tyger” è infatti un componimento scritto e illustrato dalla mano dell’autore. 
Collocato all’interno delle Songs of Experience (Canti dell'Esperienza), trova il suo controcanto in The Lamb, tra le Songs of Innocence (Canti dell'Innocenza). Nei versi di queste raccolte, il poeta, cantore del valore dell’essere umano in quanto tale, mostra i due stati contrari che nella sua immaginazione compongono l’anima umana. 
Come suggeriscono i titoli, si tratta di innocenza ed esperienza, tra le quali Blake instaura un confronto per opposizione. 
 
Gli opposti coesistono, ma la loro dualità trova una sintesi nell’unicità che li ha creati.
 
Ogni essere umano nella propria vita attraversa gli stadi dell’innocenza e dell’esperienza, senza che essi siano necessariamente legati alle due fasi dell’infanzia e dell’età adulta. 
Al contrario, sono due stati contemporaneamente mescolati nell’anima umana. La loro coesistenza consente il progresso. Il loro confronto induce a una coscienza superiore, una visione divina. Ove The Lamb presenta certezze, The Tyger pone domande che restano aperte, come quelle dell’uomo che sperimenta la notte. 


The Tyger
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forest of the night,
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?

In what distant deeps or skies
Burnt the fire of thine eyes?
On what wings dare he aspire?
What the hand dare sieze the fire?

And what shoulder, & what art,
Could twist the sinews of thy heart?
And when thy heart began to beat,
What dread hand? & what dread feet?

What the hammer? What the chain?
In what furnace was thy brain?
What the anvil? What dread grasp
Dare its deadly terrors clasp?

When the stars threw down their spears,
And water’d heaven with their tears,
Did he smile his work to see?
Did he who made the Lamb make thee?
 
Traduzione di Giuseppe Ungaretti (mica pizza e fichi ... ndA)
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l'immortale mano o l’occhio
Ch'ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?
In quali abissi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano? Quale tremendo piede?
Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne i terrori funesti?
Mentre gli astri perdevano le lance tirandole alla terra
e il paradiso empivano di pianti?
Fu nel sorriso che ebbe osservando compiuto il suo lavoro,
Chi l’Agnello creò, creò anche te?
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale mano, quale immortale spia
Osa formare la tua agghiacciante simmetria?

The Lamb
Little Lamb, who made thee?
Dost thou know who made thee?
Gave thee life, and bid thee feed
By the stream and o'er the mead;
Gave thee clothing of delight,
Softest clothing, woolly, bright;
Gave thee such a tender voice,
Making all the vales rejoice!
Little Lamb, who made thee?
Dost thou know who made thee?
Little Lamb, I'll tell thee,
Little Lamb, I'll tell thee:
He is called by thy name,
For He calls Himself a Lamb.
He is meek, and He is mild;
He became a little child.
I a child, and thou a lamb,
We are called by His name.
Little Lamb, God bless thee!
Little Lamb, God bless thee!
Traduzione
Agnellino, chi ti fece?
Sai chi ti fece?
Ti diede la vita, e ti disse di nutrirti
Dal ruscello e sopra il prato;
Ti diede un vestito di delizia,
Il più morbido vestito, di lana, chiaro;
(Chi) Ti diede una così tenera voce,
da fare gioire tutte le valli!
Agnellino, chi ti fece?
Sai chi ti fece?
Agnellino, te lo dirò,
Agnellino, te lo dirò:
Egli è chiamato col tuo nome,
Poiché Egli Si chiama Agnello.
Egli è mite, ed Egli è buono;
Divenne un piccolo bambino.
Io un bambino, e tu un agnello,
Siamo chiamati col Suo nome.
Agnellino, Dio ti benedica!
Agnellino, Dio ti benedica!

Ehi!! Non dimenticate di leggere il post precedente ... vi perdereste molto!