Quest'oggi
parleremo di cose disgustose e curiose insieme, ma state tranquilli,
cercherò di utilizzare un linguaggio non troppo cruento, così da
farvi assaporare le novità senza dover cliccare sulla crocettina in
alto a destra il più presto possibile.
Nel
tempo ho sviluppato un certo tatto, dovendo spesso spiegare ad una
mia parente molto prossima cose che lei trovava orripilanti. Siamo
passati da una prima fase, in cui urlava e si copriva le orecchie
scappando, ad una più recente in cui mi stava a sentire dicendo “Che schifo!”.
Passi
da gigante. Non vi dirò, tuttavia, quanti anni sono trascorsi tra i
vari stadi.
La
storia comincia con la distinzione tra un caduceo e un bastone di
Asclepio.
Caduceo Autore: Pulmonological |
Spesso
c'è molta confusione tra i due: il primo è il bastone della
divinità greca Hermes, in cima ha delle ali ed attorno vi sono
attorcigliati due serpenti. Hermes (Mercurio per i romani), il
messaggero degli dei, era anche, tra le altre mansioni, il protettore
di mercanti, pastori, scommettitori, bugiardi e ladri. Un gruppo
abbastanza eterogeneo … o forse non troppo? [ndA: qui ci
starebbe bene un occhiolino]
I due serpenti sono stati interpretati in varie maniere nella
mitologia. Per una breve spiegazione basta uno sguardo a Wikipedia.
Ad ogni modo, per estensione il caduceo è simbolo del commercio e
della negoziazione, i cui ideali dovrebbero essere la reciprocità e
lo scambio equo. In modo del tutto erroneo esso viene spesso
associato alla professione medica. Sarebbe sbagliato anche associarlo
alle insegne delle farmacie, ma questa forse è un'altra storia.
La confusione nasce dall'esistenza del bastone di Asclepio che
attorno ha un solo “serpente” e non ha le alette in cima.
Asclepio era una divinità greca associata alle arti mediche i cui
attributi erano appunto un bastone e dei serpenti, rappresentazione
di quelli non velenosi che venivano utilizzati nei rituali di cura
officiati nei templi dedicati a questo dio. Quello del bastone di
Asclepio, tuttavia, non è un serpente, ma un nematode, un sottile
vermiciattolone parassita dell'uomo, chiamato Dracunculus
medinensis, piccolo drago di Medina.
In un passato che si prolunga fino al presente prossimo, il
parassitismo di questo verme era una vera e propria piaga per gran
parte del Medio Oriente. Infatti, dall'alta incidenza nella città di
Medina proviene una parte del suo nome. Il problema esisteva anche in
India, Pakistan ed Africa e a causa dell'altrettanto alta frequenza
in queste zone uno dei tanti nomi del parassita è "Verme della
Guinea".
La contaminazione, infatti, avveniva attraverso l'acqua non trattata,
in cui si ritrovavano alcuni microscopici crostacei parassitati dal
verme, i copepodi.
Il Dracunculus medinensis è un nematode, un organismo appunto
vermiforme, ma molto diverso dal lombrico che di solito inseriamo
nello stesso gruppo. Esso ha un corpo sottile e le sue forme larvali
sono liberate, alla morte del crostaceo, nell'apparato digerente
dell'uomo che ha ingerito acqua e copepodi. Dopo l'accoppiamento le
femmine migrano nel tessuto sottocutaneo della parte inferiore del
corpo umano e producono delle vesciche. Per diminuire il forte
bruciore non è difficile pensare a mettere per un po' il piede
lesionato nell'acqua. Esattamente quello che vuole la vermetta
furbacchiona, la quale emerge dalla vescichetta e libera nell'acqua
le larve al primo stadio di sviluppo. Queste ultime vengono mangiate
dai copepodi e subiscono due mute all'interno del crostaceo,
dopodichè il ciclo può ricominciare.
Per liberare i contagiati dalla permanenza della femmina di
Dracunculus nel sottocutaneo, tuttavia, non esistendo un
trattamento chemioterapico adatto, fin dall'antichità si tentava
pian piano di far uscire il nematode dalla vescica e lo si invitava
ad arrotolarsi su di un bastoncino. Il trattamento poteva durare
giorni o settimane, ma non si doveva assolutamente tentare di mettere
fretta al verme, ad esempio cercando di tirarlo, poiché esso poteva
spezzarsi e rimanere in parte sottopelle, dove avrebbe creato
ovviamente un'infezione difficile da debellare.
Nel tempo, per salvare milioni di persone dal contagio, numerose
organizzazioni sanitarie si sono impegnate per creare la migliore
informazione possibile sulla prevenzione di questo fenomeno,
sensibilizzando la popolazione riguardo al consumo di acqua filtrata.
Molti paesi hanno così visto diminuire il numero dei contagiati.
Ecco spiegato, dunque, cosa rappresenta il bastone di Asclepio.
Ora, un po' di buona musica e di ironia mentre faccio una telefonata
per vedere se anche questa volta sono riuscita a non farla scappare
con le mani sulle orecchie.
"I've got you under my skin"
Frank Sinatra